Le Pezzentelle
Un romanzo di sentimenti che s’intrecciano tra i vicoli di Napoli, quelli del Rione
Sanità, luogo di accoglienza, integrazione, solidarietà, fede e rispetto, dove la gente
divide e condivide ogni bene materiale ma anche se stessi.
Luogo un tempo salubre, dove la gente a distanza di anni sente e sentirà sulle spalle
il peso di una storicità senza eguali, che trova la sua geniale applicazione in uomini
simbolo quali Totò, Maddalena Cerasuolo, Guglielmo Sanfelice e Gaetano Barbati.
Napoli e la signora Morte, un rapporto di splendida unicità intrecciato di fede e
talvolta blasfemia ma, sempre rispettosa l’una dell’altra.
La vita di per se non è comoda per nessuno, è un faticoso viaggio durante il quale
ogni essere vivente, di qualsiasi razza, religione o estrazione sociale, non può
arrogare la presunzione “di non aver bisogno degli altri”.
Una vita in solitudine è una smorfia a Dio; una vita con gli altri e per gli altri è un
sorriso volto a Colui che gratuitamente concede ogni cosa, Colui che ogni giorno ci
dona la grazia più importante quella di non aver paura della morte ma, di rispettarla.
Il rispetto della vita si esercita appunto con il rispetto alla morte.
Questo t’insegna Napoli, coi suoi cunicoli bui, densi di odori insistenti, con le sue
scale infinite che però quando alla fine finiscono (perché prima o poi finiscono)
portano sempre a panorami d’incanto.
Qui le Capuzzelle, le anime Pezzentelle, protagoniste di queste pagine, vegliano su
tutti e vanificano una sciocca disparità creata dai vivi e per i vivi, annullandola al
cospetto della Signora Morte.
In questa bella storia di umorismo e vitalità, di tradizioni e leggende, di vicoli oscuri
e distese di luminosa speranza, di sottosuolo e risalite al blu del cielo e mare
assieme, una certezza soltanto governa le trame del racconto: per cambiare le cose
a volte non basta il destino.
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